Dai dati raccolti, presentati per la prima volta lunedì a Montecitorio, è emerso che circa il 13 per cento dei donatori ha potuto usufruire di una diagnosi precoce attraverso i test sierologici e le visite specialistiche che precedono la donazione.
Un aspetto che, oltre ad aumentare le chance di guarigione del donatore, ha contribuito a determinare un risparmio per le casse del Servizio Sanitario Nazionale.
Inoltre più di un donatore su due ha affermato di aver cambiato le proprie abitudini alimentari proprio in ragione dell’appartenenza a un’associazione di volontariato, mentre più di uno su tre ha ridotto il consumo di alcolici e ha ridotto o progressivamente eliminato il vizio del fumo e l’aumento del tempo dedicato all’attività fisica. Quattro buone ragioni per donare il sangue! La Vis di Avis» - questo il nome dato alla ricerca - si è soffermata inoltre sui benefici in campo relazionale e sociale e anche qui i risultati hanno confermato come pure in questo caso i risultati sono stati favorevoli alla donazione.