Leggo su La Stampa nei giorni scorsi l'articolo dal titolo "Record di Trapianti alle Molinette: nove vite salvate da un donatore" dal quale si apprende che alla Città della Salute di Torino "in una manciata di ore,
un solo donatore ha salvato 9 persone nel corso di una vera e propria maratona chirurgica su più sale operatorie con ben cinque trapianti effettuati presso le Molinette ( senza dimenticare un sesto da un altro donatore" e tutto questo ci ha inorgoglito molto, però anche in questo
grande evento della scienza e della tecnica, si è dimenticato il valore del bene.
Il bene derivava dai donatori di sangue: per effettuare quella operazione ci devono essere volute più di cento sacche di sangue donate dai donatori di sangue e per questo Le chiedo la gentilezza di ricordarlo, perché senza di loro, nulla si sarebbe potuto realizzare e senza il dono, anonimo, gratuito e quindi disinteressato, neanche la
tecnica può essere indipendente.
Il bene non fa notizia ma c'è ed è bene dirlo, perché in una società egoista, avere gente che oltre al proprio tempo dona anche il sangue che è parte di se stessi, della loro vita per salvarne un'altra, non è
davvero poco.
L'articolo
Giorgio Groppo
Presidente Avis Piemonte
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